Dia de Los Muertos in Messico: scrivo questo articolo perché la storia e le origini del Giorno dei Morti in Messico mi hanno sempre affascinata, ma solo nel momento di programmare il viaggio ho fatto delle vere ricerche. Ma é viverlo che ti fa capire tante cose! Lavorando nel settore del turismo e finendo la stagione sempre i primi di novembre, mi sembrava veramente un’impresa impossibile riuscire ad andarci.
Ricordo che vidi Coco poco dopo la sua uscita nel 2017 e piansi tantissimo.
Non sapevo che l’avrei rivisto nel periodo più triste della mia vita e che questo mi avrebbe portata a decidere che questa tappa, avrebbe fatto parte del mio (pazzo) viaggio successivo.
Il 21 dicembre 2021 mia madre veniva dimessa dall’ospedale per tornare a casa, per poter essere accompagnata da tutti noi nel suo ultimo viaggio.
Durante una delle serate passate in famiglia e in sua compagnia, andò in onda Coco alla tv. E’ stato devastante. In quei momenti mi passavano tante cose per la testa, solo ora, a distanza di quasi un anno, mi rendo conto di quanto non fossi in me e di quanto non fossi già più la stessa persona.
Volevo credere in qualcosa, volevo credere che davvero ci fosse qualcosa dopo tutto quello che stava capitando a mia madre. Non lo so ancora in cosa credere. So solo che credere che ci sia qualcosa, che credere che le persone che abbiamo amato si riavvicino a noi durante il giorno dei morti sia solo un modo per affrontare meglio la mancanza di una persona che non rivedremo più (forse).
Ecco, quindi, perché andarci?
Per immergersi in un rito e in una cultura celebrativa completamente differente dalla nostra, per credere, almeno per un attimo, che davvero le persone care che abbiamo perso possano trovarsi insieme a noi in questa giornata in cui si cerca di non essere cosi tristi, perché d’altronde la morte fa parte della vita e hopefully, non solo loro saranno sempre con noi perché ne abbiamo il ricordo, un giorno anche noi saremo li raggiungeremo.
La storia e le origini del Giorno dei Morti in Messico: el Dia de Los Muertos
ORIGINI
La storia e le origini del Giorno dei Morti in Messico affondano le proprie antichissime radici nei popoli antecedenti alla conquista: gli Atzechi e i Toltechi, che consideravano il lutto come una mancanza di rispetto nei confronti del defunto.
Per questi popoli, la morte non era che una fase naturale e quindi un continuo della vita. I morti facevano ancora parte della comunità ed erano tenuti in vita dai ricordi e dalle memorie, facendo ritorno sulla terra proprio il giorno dei morti.
LA STORIA DE LAS CALAVERAS
I teschi erano ricorrenti nelle incisioni e nelle rovine preispaniche degli Atzechi e dei Maya.
Ma la figura femminile della calavera nasce 200 anni fa, quando nel corso dell’800, il popolo messicano, non contento delle classi privilegiate e della situazione economica del paese, inizia a far circolare testi ironici accompagnati da disegni di teschi e scheletri.
Proprio in questo periodo il vignettista José Guadalupe Posada, metteva in mostra, con le sue vignette, la situazione di ineguaglianza e disparità del popolo. La sua illustrazione più famosa é però la “Calavera Garbancera”. Garbancero era l’indigeno messicano che voleva rassomigliare agli europei, rinnegando le proprie origini e tradizioni, e trafficando con gli europei stessi per qualunque cosa pur di essere come loro.
Viene cosi rappresentata da Posada la calavera con un cappello pomposo ed elegante, che simboleggia proprio il desiderio di apparenza e attaccamento alle cose materiali, cosa assolutamente non ben vista dai messicani visto che la vita é breve e prima o poi finirà per tutti. E’ proprio in questo momento che viene inaugurata una tradizione destinata a durare nei secoli fino a divenire nel 2003 Patrimonio Mondiale dell’Umanità: nei giorni dell’1 e 2 novembre si scrivono in Messico delle poesie satiriche per dare voce alla consapevolezza che prima o poi si abbandonerà la vita terrena.
“La muerte es democratica, ya que a fin de cuentas, guera, morena, rica o pobre, toda la gente acaba siendo calavera.”
“La morte e democratica, perche alla fine, la madre, la bruna, i ricchi o i poveri, tutte le persone finiscono per essere teschi”
LAS OFRENDAS
Las ofrendas vengono allestite nelle case, nei cimiteri, con i cibi e le bevande tipiche che piacevano alle persone scomparse che si stanno aspettando in modo che possano rifocillarsi dopo il lungo viaggio.
Nelle ofrendas ci sono foto delle persone, e nei cimiteri si brinda a tutti con Mezcal, ma soprattutto alle persone care scomparse durante l’anno passato. Si ascolta musica e si canta, si parla e si sta insieme tutta la notte.
E’ stata un’esperienza che non dimenticherò mai.