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Oggi, dopo tanto tempo, ho smanettato il vecchio pc per cercare quello che scrisse mia madre col titolo: La Nostra Storia. Mi sembrava bello condividerla con voi ❤️

In queste parole c’è mia madre.

Benvenuti a Fraiga

nello stazzo di Proprietà della famiglia Serra-Meloni da sette generazioni.

Il vecchio proprietario, il commendatore Giovan pPietro Serra Meloni, fu sindaco dal 1915 al 1923, poi Podestà fino al 1938 e infine nominato Commendatore nel 1945 dal Re VittorioEmanuele III.

Ereditato dal pronipote Gianfranco che ha iniziato il restauro nel 1981, incrementando l’allevamento delle capre, dei maiali, delle mucche, gli orti, le vigne e gli uliveti, i frutteti, la coltivazione dei foraggi, avvalendosi anche degli appezzamenti di terreno nella valle del Coghinas di proprietà della famiglia Lepori Fibianu da parte della nonna paterna.

L’Agriturismo

L’Agriturismo e la parte turistica è nata gradualmente dal 1987 nella vecchia casetta dello stazzo dove Gianfranco si è stabilito con la moglie Francesca Cannas appena sposati. Qui è nata la figlia Caterina nel 1988.

Dal lavoro costante della terra e dall’allevamento, la produzione era diventata tale da far sorgere il bisogno di vendere i prodotti: da un semplice cartello con la scritta “vendita di formaggio” è nato un crescente via vai di gente desiderosa di assaggiare questi ultimi a cui si aggiungevano salumi e poi i carciofi sott’olio e i pomodori dell’orto, e quindi perchè no… anche i “ciusoni”  (gnocchetti) di pasta fresca fatti a mano con il cestino (colbula), la zuppa gallurese, i ravioli di ricotta fresca dolci, la “mazza frissa” con la panna del latte di capra e poi il porcello cotto nel forno a legna, i dolcivi fatti in casa quali ciambelline, papassini e piricchitti, e il pane di farina di grano duro. Con il prezioso aiuto della madre Caterina nota Linuccia e delle zie di Gianfranco: Chiarina e Mattia Lepori Littranga, e Tonina Serra Meloni.

( qualche nome l’avete già sentito per quanto riguarda la tessitura, ve lo ricordo qui.)

Era d’obbligo anche gustare il vino rosso, fatti con i grappoli autoctoni quali “muristeddu”, “carigagnola” e poi Vermentino e Moscato, degli antichi vigneti di Fraiga a cui si sono poi aggiunti quelli di Santa Teresa Gallura (Lungoni in dialetto) in località Porto Quadro e di Tempio Pausania in località Lu Naragheddu, tali da permettere una considerevole produzione di vino da qualità e poter proporre solo quelli di nostra produzione.

Dal giardino di Viddalba appartenente al babbo di Francesca arrivavano invece i limoni, le arance e i mandarini da cui poi lei faceva le deliziose marmellate e i liquori in aggiunta al liquore di Mirto, che in Gallura non può mai mancare.

Dalle degustazioni…

Mai si pensava che le persone avrebbero poi anche desiderato passare la notte qua, ma un bel giorno dei signori sardi che vivevano a Milano, diventati poi amici della famiglia, esattamente i signori Carta, dissero: “noi qui non torniamo più se voi non costruite per noi una capanna per trascorrere la notte, vogliamo svegliarci la mattina in questo posto tranquillo”.

…alle camere!

Ecco che nacquero prima le casette di legno, costruite da Zio Austinu Pirodda (Picconi) nel 1990 (rivestite esternamente con canne fresche tanto che i cinghiali venivano di notte a mangiarle, poi rivestite in pietra dopo qualche anno). Sono arrivate poi tutte le altre camere in cui soggiornate al giorno d’oggi.

In seguito l’esigenza degli ospiti ci ha suggerito di realizzare anche una piccola piscina all’aperto e una piccola zona relax…

Perchè Il Muto di Gallura

Da dove il nome “Il Muto di Gallura” dato all’agriturismo?

Non è stato scelto a caso: infatti la madre di Gianfranco, Caterina Lepori Littranga, porta il nome della nonna Caterina Razzu, la quale, allo stesso tempo, era cugina in primo grado del Muto Sebastiano Tansu, figlio di Agostina Razzu.

Per questo motivo Gianfranco, sentendosi spesso da piccolo raccontare la storia di “Lu Mutu” dal nonno materno Franziscu, ha voluto raccontare lui stesso in “versi” la storia, in un libro intitolato “Lu conto di lu Mutu di Gaddhura” scritto in Gallurese, in rima per l’appunto, mentre la seconda parte in italiano.

Nessun ospite va via dal nostro agriturismo senza avere ricevuto in omaggio una copia del libro!

Dal 1987 l’agriturismo è sempre gestito dalla famiglia di Gianfranco.

Queste poche righe per spiegarvi la vita di una famiglia che con la passione e l’amore per la propria terra e per il proprio paese ha voluto e vuole mantenere vivo il passato e la tradizione, e non vuole dimenticare i sacrifici degli antenati. Gianfranco ha ripristinato e mantenuto vivo anche l’uso del carro a buoi vedendo il sacrificio del padre Andreuccio Serra Meloni che come mestiere ha svolto anche quello del “Carrulanti”.

Vi auguriamo una buona permanenza nella nostra casa!

La famiglia Serra e i suoi collaboratori

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Tappeto Aggese

🦹‍♀️ In un mondo dove tutto viene prodotto in serie, lavorare al telaio e creare pezzi unici è un gesto d’amore per se stessi e per il mondo e per le persone che acquisteranno le tue creazioni.

#unaggesecosmopolita #aggius #tappetoaggese
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La patinatura dei resort non combina bene per niente con quello che ho visto lontana da essi.

Non ho alloggiato in alcun resort ma in b&b normali di persone locali.

Ho visto talmente tanta plastica che poi era difficile anche pensare di mangiare.

Anche questa un’esperienza che mi ha segnata, d’altronde viaggio per questo e per accettare le differenze.

Sicuramente vale la pena andare a Zanzibar una volta nella vita.

Scrivetemi se rientra nelle vostre destinazioni da sogno 🩷

#unaggesecosmopolita #travel #traveller #traveltips #zanzibar
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Sei viaggi +1 iconici per amanti di tessitura e artigianato 🤍

📌 San Luis de Otavalo e’ un paesino dell’Ecuador da visitare assolutamente e molto famoso per il suo mercato. La signora che tesse ci ha detto che sono gli uomini ad usare quel telaio perché molto più pesante, di solito le donne filano e colorano le lane.

🔎 Dalcahue e’ un paesino nell’isola di Chiloe’, in Cile anch’esso famoso per il suo mercato. Trovarsi in posti così remoti e’ sempre strano, Chiloe’ e’ veramente magica.

🦙 un posto che non ho inserito perché non ho foto decenti essendoci stata tanti anni fa e’ il Perù, è un luogo iconico per la tessitura e’ Chinchero. Segnatelo 🖋️

I posti che ho visto continuano ad ispirarmi in un modo o nell’altro, e in qualcuno sogno di tornarci!

🦄 Seguimi per altri suggerimenti di viaggio e per scoprire anche più cose sull’arte tessile di Aggius 🤍

#americalatina #viaggiartigianali # travelinspiration #handmadejourney #artigianatolocale #unaggesecosmopolita
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La leggenda sulle Chiese Campestri in Gallura.

Qui mi trovo nella chiesetta campestre di Santu Petru ad Aggius, la mia preferita in assoluto.

Solo da poco ho scoperto questa antica regola, e da allora non entro mai senza bussare.

Voi la conoscevate?

Fatemi sapere nei commenti se conoscete altri motivi 🥰

#unaggesecosmopolita #aggius #ilmutodigallura #traveltips #travelexperience #experienceaggius
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Discutibile 🙂‍↕️

Ho passato tutto il viaggio a fare il bagno con le scarpe perché terrorizzata dai ricci e dalla mole di conchiglie spaccate che ci sono sulle spiagge 🤪

#zanzibar #tanzania #africa #travel #unaggesecosmopolita #adventure
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Quanto tempo ci vuole per realizzare un tappeto Aggese?
Parte prima

🧶Lavoro al telaio ormai da anni, e questa è la domanda più comune.

🧵Dipende dai disegni che si scelgono, dalla grandezza del tappeto e dal tempo che si può dedicare al telaio.

⏳In media si dice che una tessitrice possa realizzare dai 15 ai 20 cm in 8 ore lavorative.

E’ un lavoro di pazienza, di lentezza.

#unaggesecosmopolita #tappetoaggese #aggius #ilmutodigallura #lamiavitanellostazzo #traveltips
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Questione di priorità 🩷

Ps: non solo uno 🥹

Annuncio il mio addio alla vita sociale 🤣🤣🤣

#unaggesecosmopolita
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due settimane in Patagonia?😜👇🏼

- 3 leggins (+ 1 addosso)
- 1 pantalone termico
- 2 t shirts
- 3 maglie collo alto (non termiche)
- 3 felpe (belle felpate)
- 1 felpa più leggera
- 10 mutande ( ho usato il servizio lavanderia dell’hotel)
- 4 calze di lana
- 2 calze di cotone
- 1 infradito
- 1 costume da bagno (per SPA)
- Guanti
- Cuffia di lana
- 1 Sciarpa
- Scarpe da trekking
- Piumino north face anche antivento
- 1 Scarpa da tennis
- Protezione solare
- Prodotti skincare

Peso totale 13kg

☀️ a Buenos Aires in questo periodo fa già caldo, di giorno stavo con le maniche corte la sera sciarpa e felpa

🌬️ La Patagonia e’ famosa per il vento, quindi vi consiglio una giacca con cappuccio.

🧣Ho messo i leggins termici solo per andare al Perito Moreno, non ho mai avuto freddo essendo li molto secco.

🥾Se volete fare trekking lunghi vi consiglio di portare anche un “triclimate”in modo da poterlo gestire nelle ore di punta dove il sole è più caldo.

Io non riesco a usare pantaloni tecnici per i trekking, li trovo scomodi e non riesco a muovermi.

Questo è quello che ho portato con me per un viaggio in Patagonia tra fine settembre e metà ottobre quando l’inverno sta finendo!

#travel #solotravel #unaggesecosmopolita #traveller #traveltips #argentina #patagonia #ushuaia
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Quanto come me??

Tra una parentesi e l’altra 😌

#mondaymotivation
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Alcuni consigli per iniziare a viaggiare da sol*:

📌 Chiedi consiglio a persone che viaggiano da sole da tanto: possono aiutarti a capire come fare quel primo passo per sbloccarti e da quale destinazione iniziare!

🚃 Parti per una gita fuori porta in solitaria per passare la giornata intera ad esplorare luoghi che non conosci che si trovano non lontani da dove vivi.

🚞 Dopo questo passo puoi iniziare ad organizzare un week end magari in una capitale europea: inizia a cercare quali musei ci sono da vedere. Appuntali sul telefono.

🚨Segui questi piccoli accorgimenti se decidi di fare un viaggio fuori dall’Europa: non portare con te gioielli, orologi, e cose che possono risultare troppo vistose.

🚯 fai una ricerca su cosa non fare nel posto in cui devi andare, i quartieri da evitare, rispetta le usanze e le tradizioni

🛌Alloggia in un ostello per iniziare: qui potrai conoscere altre persone che viaggiano da sole come te e sarà bellissimo condividere quest’esperienza.

🗺️ Partecipa a tour organizzati: in tutte le città ci sono sempre dei free tour che potrai seguire, e anche qui ti sorprenderà vedere che non sei l’unica a viaggiare da sola.

🗽Cerca alloggi che si trovino sempre nel centro della città e soprattutto vicini ai mezzi pubblici, quindi fermate del bus e della metro.

🆘 Evita luoghi isolati, quartieri poco sicuri, cercando sul web la città di riferimento troverai quali sono i posti che é meglio evitare.

Io di solito non esco mai da sola per locali notturni, soprattutto quando mi trovo nelle città dell’America Latina. In generale non m’interessa molto la vita notturna perché vado per vedere altro, di solito esco quando conosco altre persone e ci si organizza.

Non mi sono mai sentita in pericolo in nessun viaggio che ho fatto da sola.

📌📌📌 vi aspetto nei commenti per altre domande e risposte 🤍

#viaggiodasola #americalatina #unaggesecosmopolita #travel #traveller #traveltips #travelblogger
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☀️ Una parte fondamentale della nostra tradizione sono i tappeti fatti con gli stracci: indumenti che non venivano piu’ utilizzati, perché magari erano rotti o macchiati, venivano tagliati a strisce per poter poi essere lavorati al telaio.

🪡 Il riciclo era una parte molto importante, a quei tempi non si poteva buttare niente: ed era molto meglio così.

Ho deciso quindi di portare avanti questa tradizione.

Conoscevate i tappeti di stracci?

#unaggesecosmopolita #traveldesigner #traveller #aggius #artetessile #artigianatolocale #sardegna
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Indirizzi utili per i vostri viaggi 🤍

3. Palafito 1326 Hotel Boutique Castro, Chiloé, Cile

2. Los Cauquenes Resort e Spa, Ushuaia, Argentina

1. Hosteria la Andaluza, Riobamba, Ecuador

In questi ultimi anni ho girato tanto per l’America Latina, e volevo condividere con voi tre posti che ho amato!

Non è un adv, mi fa piacere condividere le mie esperienze sperando che un giorno vi possano tornare utili!

#unaggesecosmopolita #traveltips #ecuador #argentina #cile #consiglidiviaggio #solotraveller
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Ushuaia in 3 giorni!

E’ una strana sensazione trovarsi alla Fine del Mondo.

🚂 Tren del Fin del Mundo: La linea che i carcerati della prigione di Ushuaia hanno usato dal 1909 al 1952 per trasportare legname per potersi scaldare.

Chiuso nel 1952 verrà riattivato nel 1994 a scopi turistici per far riscoprire una storia che è stata emblematica per la città. Un salto in un passato non proprio facile.

🏛️ Museo marittimo: per capire la storia della città più a Sud del Mondo, dei suoi popoli prima della conquista e delle carceri. Vale assolutamente la pena!

🦭 Canale di Beagle: fu esplorato per la prima volta dal capitano Robert Fitz Roy il 29 gennaio 1833.
Tour in barca che regala maestosi paesaggi ed emozionanti specie animali che vi faranno sentire come in un documentario! La vista della città di Ushuaia, della costa e delle isole di questa terra alla “fine del Mondo” e’ veramente suggestiva.

Sicuramente molto turistica, ma ne è valsa assolutamente la pena!

E’ nella vostra bucket list? 😍

#unaggesecosmopolita #travel #traveldesigner #argentina #ushuaia #findelmundo
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La Beltula, interamente realizzata al telaio e rifinita a mano, ha due tasche e veniva messa in passato sul cavallo.

Utilizzata principalmente dall’uomo quando si spostava da uno stazzo all’altro per visitare parenti e portare quindi dei doni oppure quando si andava in campagna a lavorare nel periodo della mietitura per portare il cibo e le bevande necessarie.

Io ne ho fatto una versione rivisitata in chiave più moderna per essere utilizzata come accessorio moda.

#sardegna #unaggesecosmopolita #travel #tradizioni
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