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Mentre organizzavamo il viaggio in Perù ci siamo chiesti spesso se era il caso di avventurarci anche nel cuore dell’Amazzonia. L’ansia e le paure ci hanno fatto dapprima pensare di rinunciare, ma poi abbiamo preso coraggio e abbiamo deciso di dedicare a questo fantastico lembo di terra a noi sconosciuta, quattro giorni e tre notti.

Iquitos è il capoluogo della regione di Loreto, il maggior centro dell’Amazzonia peruviana fondata nel 1864. Un tempo ci si poteva arrivare solo dopo svariati giorni in battello, ora c’è anche un altro modo: volo diretto da Lima, all’aeroporto costruito a circa 7 km dal centro della città. Caotica e rumorosa, pieno di blatte e zanzare, la malaria è endemica in tutta la regione, eppure… un sogno ad occhi aperti per i viaggiatori più pazzerelli che sicuramente sognano da sempre di poter andare in Amazzonia. Circondata dai fiumi Nanay e Itay , affluenti del Rio Amazonas.

Come vestirsi e vaccini consigliati 

Vista la situazione malarica, la febbre gialla, e altri lampi che possono essere causati dalla puntura delle zanzare è consigliato stare coperti anche se il caldo umido sarà devastante. Prima della partenza ho cosparso tutti i vestiti di parmetrina , che comunque ho continuato a spruzzarci sopra anche li. Ho acquistato i repellenti più potenti, anche se sono stati una vera disgrazia per la pelle. E’ consigliato usare abiti chiari, sul beige e sul bianco perché non attirano le zanzare. Sconsigliati colori come il rosso e il nero.

Non esiste ancora la vaccinazione per la malaria, dovendoci stare solo 4 giorni, la dottoressa della medicina del viaggiatore mi ha prescritto il malarone che solitamente, si inizia circa una settimana prima di arrivare nella zona endemica. Io decisi di non prenderlo perché aveva un sacco di effetti collaterali e per una permanenza cosi breve anche la dottoressa mi sconsigliò di prenderlo. Mi disse di assumerlo solo in caso di febbre.

Ho fatto il vaccino contro il tifo, la febbre gialla, e altri che erano dei richiami di vaccinazioni già scadute. E’ consigliato anche quello contro l’Epatite A, che non mi ha potuto fare perché in quel periodo non c’erano dosi e l’Italia era a corto 😅

La propria destinazione non e’ mai un luogo ma un nuovo modo di vedere le cose.

Quando andare a Iquitos

Mesi migliori: da aprile a ottobre.

Noi ci siamo stati a marzo, e gli abitanti del luogo ci hanno detto che in confronto c’erano ancora poche zanzare, e comunque appare l’acquazzone notturno in foresta, non ci sono state assolutamente giornate di pioggia.

Consigli pratici 

  • Bevete solo acqua imbottigliata e mai dai rubinetti
  • Non bevete granite e cose che contengano ghiaccio che non si sa da dove proviene
  • Evitare cibi lavati con acque sospette

Questi sono stati i consigli principali per evitare l’epatite A. Poi mi ha detto “se vedi che stai diventando gialla vai subito in ospedale”, tutto questo anche se la sanità non è proprio il massimo. Quindi vi consiglio di stipulare una buona assicurazione.

In Perù c’è anche la rabbia, però la vaccinazione la fanno solamente se si deve lavorare a contatto con animali e per lungo tempo.

Ricordo che mi si gelò il sangue quando mi disse di stare attenta ai pipistrelli che sono enormi e portatori di rabbia. Mia madre diceva sempre : bel viaggio tranquillo proprio!

Assicurazione di viaggio 

L’assicurazione di viaggio é sempre consigliata per qualunque tipo di viaggio, ma per questi cosi particolari con rischi così elevati ancora di più: potete vedere quale polizza fa al caso vostro su Heymondo. 

Con questa compagnia il rapporto qualità prezzo é ottimo!

Inizia la vera avventura!

Il primo giorno, dopo aver preso la camera all’ostello, siamo andati al Mercado de Nanay. Larve enormi che nuotavano nelle bacinelle, carne e pesci appesi, frutta, signore che lavavano parti di coccodrillo per poi cucinarle… ricordo ancora l’odore, mi stavo per sentire male, conati ovunque! Anche se la cosa che mi ha fatto più male sono state le larve, vederle prima vive e poi arrostite come spiedini 🤣

Da questo mercato ci aspettava poi la barchetta che ci avrebbe fatto percorrere questa parte del fiume per andare a vedere come vivono gli indigeni. Questa si sicuramente è ormai diventata una cosa un pò commerciale, ma direi che ne vale assolutamente la pena. Anche loro hanno diritto di vivere da questo, in ogni caso non hanno cambiato certamente il loro stile di vita.

Abbiamo fatto dei balli tipici con loro e acquistato artesanias di loro produzione, oggetti che custodisco gelosamente e che mi ricordano sempre quanto è stato fantastico quel viaggio.

Ritornati in ostello , una bella doccia fredda accompagnata dalle zanzare, il giorno dopo ci aspettava quella che sarebbe stata la parte più bella del viaggio.

Insieme alle popolazioni locali 

Il mattino seguente venne a prelevarci quella che sarebbe stata la nostra guida per tre giorni: un peruviano autentico, che disse di aver avuto la febbre a 70 a causa della malaria e di aver visto la luce in fondo al tunnel che ha inseguito coi propri piedi e l’ha fatto guarire 🤣

E’ iniziata cosi la navigazione, che dopo tre ore ci ha fatti arrivare al “Lodge ” in cui dovevamo passare la notte. Zero elettricità, zero acqua corrente, tarantole e boa…

In questo villaggio vivevano circa 100 persone, che per le provviste potevano muoversi solo in barca e fare lo stesso tragitto di tre ore che abbiamo fatto noi.

Abbiamo camminato in mezzo alla foresta per vedere le piante più belle, l’albero madre e qualche lagarto (coccodrillo) che poi avremmo degustato a cena. Buonissimo! Una carne particolare molto buona, accompagnata da riso e mango. Ricordo ancora quando ci sbucciava il mango e ce lo offriva tutto soddisfatto!

Potete dare uno sguardo a questo link sul Parco Nazionale Pacaya Samiria

Per stare qua ci hanno fornito loro degli stivali di gomma per prevenire il rischio di morsi di animali, le tarantole ad esempio durante il giorno stanno per terra mentre di notte sui tronchi dei banani. Dopo cena, siamo usciti appunto per cercare le tarantole e sono rimasta sconcertata dalla grandezza. Mangiano persino gli uccelli! Abbiamo visto anche boa, fortunatamente non i pipistrelli.

Il Lodge era tutto in legno,  non c’erano finestre ma solo le zanzariere sul letto e il mio pensiero era che se avessi aperto gli occhi ci sarebbe stata una tarantola a guardarmi! Di notte fece un temporale incredibile, il letto era bagnato dall’umidità.

Ci sono volute altre quattro ore in barca per addentrarci ancora di più nella selva. Quella notte abbiamo dormito in tenda sulle rive del fiume. Anche qua, dopo aver tentato di pescare piranha per cucinarli a cena ( ci siamo riusciti) abbiamo camminato per la foresta per poi cenare prima del calar del sole. Sfortunatamente non siamo riusciti a vedere i delfini rosa. Abbiamo fatto anche un tour notturno con la nostra barchetta. Dimenticavo di dire che eravamo noi tre, un ragazzo della Svizzera e due americani! Ci siamo divertiti troppo.

Altro suggerimento: non fate il bagno se avete qualche ferita, i piranha sono davvero pericolosi. Io non l’ho fatto comunque!

Durante la notte, le comiche per fare la pipi! Avevamo paura ad uscire dalla tenda, e paure che ci fosse qualche tarantola dentro gli stivali! E la paura di allontanarci al buio. Accesi per un momento la luce del telefono ed arrivarono milioni di animaletti. Non dimenticherò mai questo viaggio. I rumori, gli odori e le sensazioni provate nella “selva” resteranno indelebili nella mia mente. Vi consiglio di farlo una volta nella vita.

PS: Dimenticate la doccia per tre giorni!

L’Ayahuasca: il rito degli sciamani dell’Amazzonia  

Ne abbiamo parlato per giorni interi prima della partenza, e poi ci siamo fatti raccontare tutto da Josè quando siamo arrivati e per i tre giorni che abbiamo passato con lui.

Parola di origine quechua, già nel 1500 spaventò i cristiani che la definirono diabolica. Bevanda psichedelica che si usa per i rituali sciamanici e religiosi, a base di erbe della foresta tra cui anche la coca, ha il potere di liberare, chi si sottopone al rito, dai demoni e dai mali che lo perseguitano. Si va in una sorta di mondo parallelo, si può vomitare e stare veramente male e non si ha mai la certezza sulla durata e sugli effetti. Può durare poche ore o giornate intere. Lo sciamano al centro del gruppo fornisce la bevanda e dice una serie di parole per liberare la persona dalle cose che la tormentano. Non si deve fare uso di psicofarmaci quando si fa perché si potrebbe addirittura morire. Dopo queste parole io presi la mia decisione: questo rituale non faceva per me, avrei continuato a combattere io stessa contro i miei demoni!

Le giornate in Amazzonia erano giunte così al termine. Altre sette ore di navigazione  e via verso l’aeroporto di Iquitos. Ci aspettava un volo che, questa volta, ci avrebbe portato invece in alto: sulle Ande Peruviane ci aspettava Cusco.

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Tappeto Aggese

🦹‍♀️ In un mondo dove tutto viene prodotto in serie, lavorare al telaio e creare pezzi unici è un gesto d’amore per se stessi e per il mondo e per le persone che acquisteranno le tue creazioni.

#unaggesecosmopolita #aggius #tappetoaggese
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La patinatura dei resort non combina bene per niente con quello che ho visto lontana da essi.

Non ho alloggiato in alcun resort ma in b&b normali di persone locali.

Ho visto talmente tanta plastica che poi era difficile anche pensare di mangiare.

Anche questa un’esperienza che mi ha segnata, d’altronde viaggio per questo e per accettare le differenze.

Sicuramente vale la pena andare a Zanzibar una volta nella vita.

Scrivetemi se rientra nelle vostre destinazioni da sogno 🩷

#unaggesecosmopolita #travel #traveller #traveltips #zanzibar
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Sei viaggi +1 iconici per amanti di tessitura e artigianato 🤍

📌 San Luis de Otavalo e’ un paesino dell’Ecuador da visitare assolutamente e molto famoso per il suo mercato. La signora che tesse ci ha detto che sono gli uomini ad usare quel telaio perché molto più pesante, di solito le donne filano e colorano le lane.

🔎 Dalcahue e’ un paesino nell’isola di Chiloe’, in Cile anch’esso famoso per il suo mercato. Trovarsi in posti così remoti e’ sempre strano, Chiloe’ e’ veramente magica.

🦙 un posto che non ho inserito perché non ho foto decenti essendoci stata tanti anni fa e’ il Perù, è un luogo iconico per la tessitura e’ Chinchero. Segnatelo 🖋️

I posti che ho visto continuano ad ispirarmi in un modo o nell’altro, e in qualcuno sogno di tornarci!

🦄 Seguimi per altri suggerimenti di viaggio e per scoprire anche più cose sull’arte tessile di Aggius 🤍

#americalatina #viaggiartigianali # travelinspiration #handmadejourney #artigianatolocale #unaggesecosmopolita
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La leggenda sulle Chiese Campestri in Gallura.

Qui mi trovo nella chiesetta campestre di Santu Petru ad Aggius, la mia preferita in assoluto.

Solo da poco ho scoperto questa antica regola, e da allora non entro mai senza bussare.

Voi la conoscevate?

Fatemi sapere nei commenti se conoscete altri motivi 🥰

#unaggesecosmopolita #aggius #ilmutodigallura #traveltips #travelexperience #experienceaggius
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Discutibile 🙂‍↕️

Ho passato tutto il viaggio a fare il bagno con le scarpe perché terrorizzata dai ricci e dalla mole di conchiglie spaccate che ci sono sulle spiagge 🤪

#zanzibar #tanzania #africa #travel #unaggesecosmopolita #adventure
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Quanto tempo ci vuole per realizzare un tappeto Aggese?
Parte prima

🧶Lavoro al telaio ormai da anni, e questa è la domanda più comune.

🧵Dipende dai disegni che si scelgono, dalla grandezza del tappeto e dal tempo che si può dedicare al telaio.

⏳In media si dice che una tessitrice possa realizzare dai 15 ai 20 cm in 8 ore lavorative.

E’ un lavoro di pazienza, di lentezza.

#unaggesecosmopolita #tappetoaggese #aggius #ilmutodigallura #lamiavitanellostazzo #traveltips
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Questione di priorità 🩷

Ps: non solo uno 🥹

Annuncio il mio addio alla vita sociale 🤣🤣🤣

#unaggesecosmopolita
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due settimane in Patagonia?😜👇🏼

- 3 leggins (+ 1 addosso)
- 1 pantalone termico
- 2 t shirts
- 3 maglie collo alto (non termiche)
- 3 felpe (belle felpate)
- 1 felpa più leggera
- 10 mutande ( ho usato il servizio lavanderia dell’hotel)
- 4 calze di lana
- 2 calze di cotone
- 1 infradito
- 1 costume da bagno (per SPA)
- Guanti
- Cuffia di lana
- 1 Sciarpa
- Scarpe da trekking
- Piumino north face anche antivento
- 1 Scarpa da tennis
- Protezione solare
- Prodotti skincare

Peso totale 13kg

☀️ a Buenos Aires in questo periodo fa già caldo, di giorno stavo con le maniche corte la sera sciarpa e felpa

🌬️ La Patagonia e’ famosa per il vento, quindi vi consiglio una giacca con cappuccio.

🧣Ho messo i leggins termici solo per andare al Perito Moreno, non ho mai avuto freddo essendo li molto secco.

🥾Se volete fare trekking lunghi vi consiglio di portare anche un “triclimate”in modo da poterlo gestire nelle ore di punta dove il sole è più caldo.

Io non riesco a usare pantaloni tecnici per i trekking, li trovo scomodi e non riesco a muovermi.

Questo è quello che ho portato con me per un viaggio in Patagonia tra fine settembre e metà ottobre quando l’inverno sta finendo!

#travel #solotravel #unaggesecosmopolita #traveller #traveltips #argentina #patagonia #ushuaia
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Quanto come me??

Tra una parentesi e l’altra 😌

#mondaymotivation
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Alcuni consigli per iniziare a viaggiare da sol*:

📌 Chiedi consiglio a persone che viaggiano da sole da tanto: possono aiutarti a capire come fare quel primo passo per sbloccarti e da quale destinazione iniziare!

🚃 Parti per una gita fuori porta in solitaria per passare la giornata intera ad esplorare luoghi che non conosci che si trovano non lontani da dove vivi.

🚞 Dopo questo passo puoi iniziare ad organizzare un week end magari in una capitale europea: inizia a cercare quali musei ci sono da vedere. Appuntali sul telefono.

🚨Segui questi piccoli accorgimenti se decidi di fare un viaggio fuori dall’Europa: non portare con te gioielli, orologi, e cose che possono risultare troppo vistose.

🚯 fai una ricerca su cosa non fare nel posto in cui devi andare, i quartieri da evitare, rispetta le usanze e le tradizioni

🛌Alloggia in un ostello per iniziare: qui potrai conoscere altre persone che viaggiano da sole come te e sarà bellissimo condividere quest’esperienza.

🗺️ Partecipa a tour organizzati: in tutte le città ci sono sempre dei free tour che potrai seguire, e anche qui ti sorprenderà vedere che non sei l’unica a viaggiare da sola.

🗽Cerca alloggi che si trovino sempre nel centro della città e soprattutto vicini ai mezzi pubblici, quindi fermate del bus e della metro.

🆘 Evita luoghi isolati, quartieri poco sicuri, cercando sul web la città di riferimento troverai quali sono i posti che é meglio evitare.

Io di solito non esco mai da sola per locali notturni, soprattutto quando mi trovo nelle città dell’America Latina. In generale non m’interessa molto la vita notturna perché vado per vedere altro, di solito esco quando conosco altre persone e ci si organizza.

Non mi sono mai sentita in pericolo in nessun viaggio che ho fatto da sola.

📌📌📌 vi aspetto nei commenti per altre domande e risposte 🤍

#viaggiodasola #americalatina #unaggesecosmopolita #travel #traveller #traveltips #travelblogger
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☀️ Una parte fondamentale della nostra tradizione sono i tappeti fatti con gli stracci: indumenti che non venivano piu’ utilizzati, perché magari erano rotti o macchiati, venivano tagliati a strisce per poter poi essere lavorati al telaio.

🪡 Il riciclo era una parte molto importante, a quei tempi non si poteva buttare niente: ed era molto meglio così.

Ho deciso quindi di portare avanti questa tradizione.

Conoscevate i tappeti di stracci?

#unaggesecosmopolita #traveldesigner #traveller #aggius #artetessile #artigianatolocale #sardegna
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Indirizzi utili per i vostri viaggi 🤍

3. Palafito 1326 Hotel Boutique Castro, Chiloé, Cile

2. Los Cauquenes Resort e Spa, Ushuaia, Argentina

1. Hosteria la Andaluza, Riobamba, Ecuador

In questi ultimi anni ho girato tanto per l’America Latina, e volevo condividere con voi tre posti che ho amato!

Non è un adv, mi fa piacere condividere le mie esperienze sperando che un giorno vi possano tornare utili!

#unaggesecosmopolita #traveltips #ecuador #argentina #cile #consiglidiviaggio #solotraveller
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Ushuaia in 3 giorni!

E’ una strana sensazione trovarsi alla Fine del Mondo.

🚂 Tren del Fin del Mundo: La linea che i carcerati della prigione di Ushuaia hanno usato dal 1909 al 1952 per trasportare legname per potersi scaldare.

Chiuso nel 1952 verrà riattivato nel 1994 a scopi turistici per far riscoprire una storia che è stata emblematica per la città. Un salto in un passato non proprio facile.

🏛️ Museo marittimo: per capire la storia della città più a Sud del Mondo, dei suoi popoli prima della conquista e delle carceri. Vale assolutamente la pena!

🦭 Canale di Beagle: fu esplorato per la prima volta dal capitano Robert Fitz Roy il 29 gennaio 1833.
Tour in barca che regala maestosi paesaggi ed emozionanti specie animali che vi faranno sentire come in un documentario! La vista della città di Ushuaia, della costa e delle isole di questa terra alla “fine del Mondo” e’ veramente suggestiva.

Sicuramente molto turistica, ma ne è valsa assolutamente la pena!

E’ nella vostra bucket list? 😍

#unaggesecosmopolita #travel #traveldesigner #argentina #ushuaia #findelmundo
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La Beltula, interamente realizzata al telaio e rifinita a mano, ha due tasche e veniva messa in passato sul cavallo.

Utilizzata principalmente dall’uomo quando si spostava da uno stazzo all’altro per visitare parenti e portare quindi dei doni oppure quando si andava in campagna a lavorare nel periodo della mietitura per portare il cibo e le bevande necessarie.

Io ne ho fatto una versione rivisitata in chiave più moderna per essere utilizzata come accessorio moda.

#sardegna #unaggesecosmopolita #travel #tradizioni
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